Si racconta che, mentre il Santo veniva condotto al martirio, guarì miracolosamente un bambino che stava soffocando per un osso conficcato in gola e per questo lo si invoca contro il mal di gola e la tosse.
Dalle mie parti, in Abruzzo, si usa festeggiare questa giornata cucinando e mangiando ciambelle.
Ogni paese ha la sua ricetta. Dal classico ciambellone a quella di pasta lievitata. Il comune denominatore è uno, però: queste ciambelle devono essere decorate con confettini colorati e/o ciliegie candite.
La mia mamma ha sempre preparato la ciambella di San Biagio con un impasto molto simile alla pasta frolla, ma con aggiunta di latte (per renderlo più morbido) e lievito in polvere.
Quella della foto, invece, è una ciambella molto semplice, che ho preparato per l'asilo che frequenta mia figlia. Dal momento che era destinata a dei bambini, non mi andava di portare un dolce troppo sbricioloso...
La ricetta è la seguente:
- 225 gr di farina+lievito
- 180 gr di zucchero
- 150 gr di burro fuso
- 3 uova intere
- 1 bustina di vanillina
- aromi a piacere
La tradizione vuole che il giorno di San Biagio il "moroso" regali una ciambella alla sua amata in pegno d'amore. Inoltre questa ciambella non deve mai assaggiare la lama: pertanto non deve essere tagliata con il coltello, ma spezzata a mano. La prima "spezzata", poi, deve essere fatta insieme a chi si ama. In casa nostra abbiamo sempre spezzato la ciambella mio marito ed io, ma da 4 anni a questa parte c'è decisamente più gusto a farlo in tre...
Insomma, la morale è questa: non importa la ricetta, non importa la decorazione, non importa la forma perfetta; ciò che conta è condividere questo dolce momento con chi si ama. Come sempre, del resto...
... alla prossima!
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